L'era post-neoliberale del lavoro: dalla responsabilità individuale all'ottimizzazione dell'ambiente organizzativo

La crisi del modello individualizzante


Per quarant'anni, il management si è basato su un assunto fondamentale: l'individuo come leva primaria del cambiamento organizzativo. Formazione, coaching, empowerment, sviluppo delle competenze - tutte strategie centrate sulla responsabilizzazione della persona.

I risultati? Rendimenti decrescenti. Miliardi investiti in training che producono cambiamenti temporanei. Employee engagement stagnante. Epidemie di stress e burnout. Turnover crescente nelle nuove generazioni che rifiutano di "adattarsi" a sistemi disfunzionali.

Il paradosso scientifico


Decenni di ricerca in neuroscienze, psicologia ambientale, sociologia organizzativa e behavioral economics convergono verso una scoperta rivoluzionaria: l'ambiente organizzativo determina il comportamento tanto quanto, se non più, delle caratteristiche individuali.

Eppure continuiamo a investire quasi esclusivamente sul cambiamento delle persone, con survey e analisi atte alla misurazione del clima organizzativo ignorando del tutto il contesto ambientale in cui operano.

La transizione necessaria


HOWAR propone un cambio di paradigma radicale:

da: "Come possiamo cambiare le persone per migliorare la performance?"
a: "Come possiamo progettare ambienti che permettano alle persone di esprimere il loro potenziale autentico?"

Non si tratta di abbandonare lo sviluppo individuale, ma di riconoscere che è l'ambiente organizzativo la leva più potente ed etica per il cambiamento sostenibile.

Dalla responsabilità individuale alla responsabilità sistemica


Nel paradigma precedente:

  • L'individuo è responsabile del proprio successo o fallimento
  • I problemi strutturali diventano "deficit di resilienza personale"
  • Gli ambienti tossici diventano "opportunità di crescita"
  • Il benessere è una "responsabilità personale"

Nel nuovo paradigma:

  • L'organizzazione assume la responsabilità di creare condizioni ambientali ottimali
  • I problemi sistemici vengono risolti ottimizzando l'ecosistema
  • Il benessere emerge da ambienti ben progettati
  • Le persone esprimono il loro meglio rimanendo autenticamente se stesse


Un manifesto per il futuro


L'organizzazione del futuro non chiederà più alle persone di adattarsi a sistemi disfunzionali. Progetterà invece ambienti che:

  • Rispettano la dignità e l'identità di ogni individuo
  • Favoriscono naturalmente collaborazione e performance
  • Generano benessere sostenibile, non stress cronico
  • Producono risultati economici E sviluppo umano

Questa è l'era post-neoliberale del lavoro. E inizia con la misurazione e l'ottimizzazione della qualità dell'ambiente organizzativo.

Approfondisci la teoria


Il white paper scientifico completo documenta con oltre 500 studi la necessità di questa transizione paradigmatica e presenta i fondamenti teorici del framework HOWAR.
Scarica il whitepaper:
"Dalla Responsabilità Individuale all'Ottimizzazione dell'Ambiente Organizzativo: Una Transizione Paradigmatica verso la Teoria Organizzativa Post-Neoliberale" - Eugenio Vignali

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